La Nascita di KyoCenter: Chi siamo e cosa è?

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Cos'è? Cosa significa? Come è nato questo nome?
La parola KYOCENTER è formata da due sostantivi:
1. KYO: L'accento che si pone in italiano alla parola KYO è sulla Y quindi in italiano si pronuncia KY'OCENTER, ma KYO deriva dal sostantivo KYO' con l'accento sulla O, sull'ultima sillaba.
Il significato di KYO' è vuoto, vacuità.
Questa vacuità non è una condizione negativa di assenza, ma va intesa come il superamento della dualità,andare oltre la distinzione tra "l'io"  e "l'altro" stabilendo l'unità. L'io esiste nella nostra immaginazione, nella nostra mente creando l'ego e il mondo. Il nostro stato naturale è la vacuità priva degli atttributi del passato e del futuro.


Troviamo questo significato in diverse tradizioni. Nel buddismo MAHASHUNYA significa “grande vacuità”, Patanjali (fondatore dello Yoga) lo chiama KAIVALKKA, gli alchimisti lo chiamano MAGNUM CHAOS e i Cabalisti AYIN che significa il nulla. Quando pensiamo al nulla, al vuoto abbiamo l'immagine di un dirupo che magari ci incute paura perché se ci dovessimo lanciare andiamo verso la morte (parleremo di questo argomento in un altro articolo). Noi intendiamo vuoto, vacuità come quella parte vuota che si può riempire. Mi spiego meglio. Prendiamo in considerazione un bicchiere, una brocca d'acqua e versiamo il liquido all'interno del bicchiere. Fino a quando il nostro bicchiere contiene l'acqua vediamo il nostro liquido salire osservando una parte piena e una parte vuota del bicchiere. Fin qui tutto bene. Quando continuiamo a versare senza fermarci vedremo un avvenimento inevitabile: l'acqua straripa, va oltre il bicchiere, cade sul tavolo.
Perché questo esempio un po' semplicistico e magari ovvio per alcuni di voi?
Sostituite ora il bicchiere con la vostra mente e l'acqua con i pensieri e tutte le cose che fate. La vostra mente è piena e sta straripando di pensieri, è stanca. Se continuate a riempirla creerà quello che non vogliamo: paure, angosce, ansie, pazzia, azioni … ma della mente parleremo in un altro articolo perché sarebbe troppo riduttivo farlo qui.
Per chiarire meglio il nostro concetto di vuoto quindi di KYO voglio aggiungere un'ultima cosa per poi passare al secondo sostantivo che compone la parola KYOCENTER.
Attraverso tecniche meditative la mente si alleggerisce, diviene in primis più “vuota”, alleggerita e, come conseguenza, più energica, più calma più creativa e piena di risorse.

2. CENTER: Significa CENTRO, come luogo dove le persone si incontrano e condividono esperienze. Il centro da noi inteso è descritto nella nostra missione che trovi nella frase sottostante il logo “per andare al tuo centro” inteso sia come luogo sia come centro del tuo Essere. Ritrovare Se stessi significa dare un senso alla propria vita, conoscere la nostra “missione”, risponde alla domanda di alcuni di noi “Chi sono io?” “Come mai vivo qui e non altrove?” “Cosa ci faccio qui?” … ma soprattutto ci fa vivere per chi siamo, per cosa vogliamo e non vivere come degli automi che reagiscono ad uno status symbol o ad un condizionamento preso da qualche parte nel nostro passato all'interno della nostra mente; possiamo vivere, semplicemente vivere … rendendo la nostra vita e il mondo migliore e creare il mondo che vogliamo.

KYOCENTER è quel luogo che si trova in ogni luogo, dove, tramite tecniche ti insegniamo a ritrovare il tuo vero Essere, il tuo centro che stai cercando dimenandoti con le tue paure, ansie ed emozioni per trovare soluzioni ai tuoi problemi, alle tue ansie e alle tue paure.
Cerchi soluzioni percorrendo strade che conosci se segui i condizionamenti che hai assimilato fin dall'età di 3-4 anni come è nostra abitudine fare oppure cerchi soluzioni scegliendo vie ignote andando incontro alle tue paure. Quando devi scegliere un percorso scegli sempre l'ignoto, scioglierà le tue tensioni e ti libererà. Quando ti trovi davanti ad un bivio fermati, siediti e respira. Non è tempo perso. E' un modo per collegarti con il tuo Essere. Poni una mano sul cuore e l'altra sulla pancia chiudi gli occhi e respira come sempre. Ascolta il respiro, ascolta quel vuoto tra l'inspirazione e l'espirazione, Osserva senza fare nulla, senza giudizi, semplicemente respira, Pantanjali dice: “Allora l'osservatore risiede in se stesso

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